Il “Salotto del Pensiero” è un luogo di voci, di parole, di attenzione, di cura, di ascolto. È organizzato all’interno della scuola. Non un luogo di sospensione o interruzione dell’attività curriculare della formazione, ma un luogo dove l’attività formativa possa trovare nuove espressioni e disposizioni su percorsi e per relazioni che decostruiscono il rapporto di classe configurando una più esplicita comunità di ricerca.
Il “Salotto del Pensiero” è il progetto che nasce all’interno del corso di filosofia per la scuola dell’obbligo denominato “Scuola dei Sentimenti” coordinato dal prof. Giuseppe Ferraro, e del quale la prof.ssa Anna Serio è responsabile per la SMS “G. Gigante”. Il progetto trova coinvolte altre scuole che hanno organizzato a tal fine uno spazio alternativo con uguale denominazione a Napoli, Caserta, Chieti, Lanciano, Mantova.
La sua ispirazione s’inserisce nell’esigenza sempre più diffusa di portare la filosofia nella scuola dell’obbligo, non come ulteriore “materia”, ma come pratica di relazione disciplinare al fine di esaltare la funzione delle classi come comunità di ricerca esaltando la relazione di apprendimento e di insegnamento in una circolarità tale che ne riabiliti ruolo e funzione.
La sua pratica aderisce ai Programmi della Comunità Europea nella prospettiva di progetti culturali che liberano le differenze da barriere di esclusione e rilancino il piacere di apprendere, non riferito alle sole facilitazioni ludici, ma per riportare lo stare insieme a scuola alla riscoperta della conoscenza come cura di sé nell’espressione di appartenenza ad una comunità di differenti.
Il principio guida del “Salotto” è di restituire alla scuola una propria “abitabilità”. L’intento è riattivare un patto di fiducia tra docenti e genitori, tra studenti e insegnanti, che permetta una continuità di percorso formativo senza “pena” di confini, senza campi disciplinari astratti dall’esigenza di una vita in comune.
Il presupposto è che i luoghi sono le persone che li abitano. Condizionano e sono condizionati dalle azioni che vi si svolgono. Ogni luogo esprime una precisa organizzazione del tempo che si esplicita nella sua particolare configurazione. Come le stanze di una casa definiscono un ambito diverso di azione, così ogni luogo suggerisce tempi e modi, agio e finalità della funzione per cui è organizzato.
I luoghi nella propria organizzazione dello spazio definiscono una precisa legislazione del tempo, per cui si usano in certo tempo, ospitano in un certo tempo, permettono di operare precise azioni secondo tempi stabiliti. Ogni luogo ha perciò la sua osservanza ed è come tale disciplinare. Non si può svolgere un’azione in un luogo dove l’organizzazione dello spazio e del tempo comporta altre azioni e abitazioni. Ogni luogo pertanto ha una precisa connotazione simbolica. Da queste premesse segue lo statuto:
– Il salotto del pensiero è un luogo di continuità formativa che ospita e rende possibile una relazione educativa ispirata all’idea di una comunità di ricerca.
– Ospita un’intera classe ovvero un gruppo di comunità composito di genitori e di alunni.
– Promuove obiettivi formativi.
– Procura modalità funzionali di ascolto, di lettura, di dialogo.
– Esclude attività finalizzate a scopi individuali o di gruppo inaderenti alla relazione educativa.
– Favorisce incontri con genitori e misti, con genitori, docenti e alunni, al fine di riattivare il patto di fiducia formativa che riabiliti un rapporto diretto tra la casa e la scuola come percorso di ritorno formativo di cultura.