“Bisogna avere il caos dentro di sè per generare una stella danzante” [Nietzsche].
Evidentemente doveva esserci tanto caos nel cielo l’ultima notte in cui sono stato a Marina di Camerota, perchè le stelle danzanti erano davvero tante. Ed è proprio volgendo gli occhi al cielo e guardando una di quelle stelle danzare o cadere, che mi sono chiesto: dove va a finire una stella cadente? Vedi un punto fermo, fisso che riesce nonostante ciò a danzare nella sua immobilità, grazie alla luce che emana e si unisce al ritmo incalzante della luce delle altre, in un coro di silenzioso movimento. Poi in un attimo è il caos più totale, quel punto diventa un trattino e un attimo dopo diventa il nulla. Che fine ha fatto quella stella? Ho, forse, avuto solo io l’impressione che si muovesse? In fondo, non potrò mai dire di aver visto “cadere” la stessa stella, che ha visto il mio amico, dato che non potrò mai indicargli il punto esatto del cielo infinito in cui è accaduto l’evento. Un’altra cosa che ho capito, questa volta grazie ad un’amica, che nemmeno sa di avermi donato questo pensiero è che non tutti possono vedere una stella cadente. Non è affatto facile.Bisogna imparare a guardare nel posto giusto. A guardare nel modo giusto. Sì perchè facciamo credere a chi non le vede che quelle sono stelle cadenti, che tendono ad andare giù. Così quelle persone cercano di trovare l’evento più giù del cielo, al confine col mare. Noi che vediamo queste stelle dobbiamo far capire alle persone che la traiettoria di una stella non sarà mai discendente, quanto piuttosto è orizzontale. Mi piace pensare che quando una stella non si vede più, perchè “caduta”, quella pià vicina a lei diventi più luminosa, in virtù di un abbraccio stellare. Un po’ come facciamo noi, che quando ci sentiamo soli per non cadere giù ci muoviamo in orizzontale verso chi ci è vicino, per splendere nuovamente dopo un abbraccio. Con queste mie parole non voglio però dire che le stelle “cadenti” non esistano. Esistono eccome. Per fortuna. Le stelle “cadenti” sono quelle che si sono stancate di vedere il mondo spento da lassù. Per questo una volta cadute cercano una rivalsa tentando di illuminare il mondo. Per me quelle stelle sono: Pino, Simona, Alfonso, Cesare, Filippo, Riccardo, Adriano, Francesco, Marco, Massimo, Fulvio, Marco, Liliana, Mariarosaria, Alfonso, Roberta, Paola, Marco, Marialaura, Laura, Marco, giovanna, Anna, Annarella, Pina, e tutti quelli che hanno partecipato a questi tre giorni indimenticabili e con cui mi scuso per non aver inserito il nome. Ringrazio tutti per aver reso quei tre giorni indimenticabili e per aver illuminato la mia vita. Sperto tanto che nessuno di voi abbia capito ciò che ho scritto, perchè vorrebbe dire che c’era tanto caos in queste parole, quanto spero possa un giorno essercene dentro di me.
Dal treno del ritorno
Federico Zaccaria